Cosa Mangiare

Piatti Tipici della costa dei Trabocchi

La tradizione culinaria abruzzese è molto variegata, caratterizzata dalle tradizioni sia pastorali dell’entroterra sia da quelle marinare. Non a caso in Abruzzo è possibile passare dai 1900 metri di altitudine del rifugio Bruno Pomilio sulla Maiella alle spiagge di Francavilla al Mare in meno di un’ora. Gli alimenti caratteristici della cucina abruzzese sono il pane, i formaggi, la carnee il vino.

Primipiatti

Maccheroni alla chitarra:
Sono spaghetti di pasta all’uovo con una sezione quadrata che li contraddistingue come piatto tipico della tradizione abruzzese. La particolarità risiede nella “chitarra”, ossia l’attrezzo utilizzato per realizzarli: si tratta di un telaio di legno sul quale sono ancorati dei fili metallici che lo fanno assomigliare proprio ad una chitarra. La pasta viene condita con sugo di carni miste a lunga cottura, che ne fanno una pietanza molto saporita. Può essere servita anche nella variante con i Pelosi.

Brodo con cardone:
Generalmente questo piatto viene preparato per le festività natalizie e richiede una preparazione molto lunga.

Sagne e fagioli:
Piatto semplice e genuino della cultura culinaria abruzzese, presente nei menù di tutte le trattorie e i ristoranti della regione. La tradizione tende a personalizzare gli ingredienti a seconda della zona di appartenenza, unendo o sostituendo taluni componenti quali ceci, broccoli, ecc.

Crespelle in brodo:
Sono delle crêpe molto leggere da servire come timballo o in brodo.

Secondi piatti

Arrosticini:
Gli arrosticini sono il piatto tipico abruzzese più conosciuto in Italia e all’estero. Ha origini antiche, legate alla tradizione pastorale abruzzese. Nel 1930 il fotografo tedesco  Paul Scheuermeir scattòuna foto nel paese di Civitaquana mentre una famiglia eraintenta a preparare, cucinare e mangiare i mitici spiedini.
Sono spiedini realizzati tramite l’inserimento di cubetti di carne di pecora, alternati con grasso e carne magra; questo mix conferisce morbidezza e sapore all’arrosticino.
Chiunque visiti o soggiorni in Abruzzo non può non provare questa specialità, pochissimi sono coloro che non se ne innamorano.

Brodetto di pesce:
Tipico piatto vastese, e più in generale della Costa dei Trabocchi, è un piatto di cucina marinara realizzata prevalentemente con pesce di scoglio (non si escludono altre varietà) condito con pomodoro fresco ed aromi.

Le “pallotte cacio e ove”:
E’ un piatto della tradizione contadina, collocato tra le pietanze povere delle famiglie del passato. Sostituiva la carne grazie all’alto valore nutrizionale, al gusto deciso e al riutilizzo di avanzi. Preparate con mollica di pane, formaggio e uova, oggi sono state riscoperte come prelibatezza della cucina abruzzese nella variante al sugo oppure fritte .

Porchetta:
Rappresenta il piatto di punta delle sagre e delle feste di paese. Da tradizionale specialità gastronomica, negli ultimi anni è sempre più presente tra i prodotti del moderno street food. I maestri culinari ne custodiscono gelosamente la ricetta e la tramandano di padre in figlio. Le differenze sostanziali sono riscontrabili dalla qualità e dalla quantità delle spezie utilizzate. E’ gustosa se servita con patate ed un buon bicchiere di vino, però l’esperienza più autentica è quella del “porchettaro” ambulante che prepara sul momento un succulento panino fast food.

Cozze alla Vastese:
Il paese di Vasto è conosciuto per la sua tradizione culinaria marinara che, oltre al brodetto, annovera anche le cozze alla vastese quale succulento antipasto di mare. Possono essere consumate calde o fredde a seconda della proposta del ristoratore.

La ventricina:
E’ un insaccato artigianale tipico del vastese di origine molto antica ed è preparato utilizzando le parti più nobili del maiale. La zona di produzione è localizzata a cavallo del confine fra Abruzzo e Molise partendo dalla costa fino ad arrivare a Schiavi d’Abruzzo.

Zuppa di Cipolle:
E’ un piatto povero della tradizione contadina abruzzese e la ricetta presenta differenze a seconda della zona. Gli ingredienti semplici devono essere di ottima qualità per conferire un ottimo sapore ed esaltare la semplicità del piatto. Può essere servito come antipasto caldo insieme a fette di pane casereccio da inzuppare.

“Pizz e foje”:
Questa è una specialità che, secondo la tradizione, richiede la cottura nel camino sotto il coppo. Per ovvie ragioni viene realizzata nella comune padella, nella teglia o in forno. Vengono utilizzate vedere di stagione, patate, olio e farina di granoturco.

“Cif e Ciaf”:
Si tratta di uno spezzatino di carne di maiale che, generalmente, viene abbinato alla pizza di granoturco e al vino rosso. Prende il nome dalla modalità di cottura: la carne, tagliata a tocchetti, viene saltata velocemente in una padella con olio e cipolla, quasi a fine cottura viene bagnata con vino bianco secco.

Dolci

“Cagionetti”:
Sono dolcetti tipicamente natalizi, dalla forma di un raviolo e con ripieno che varia a seconda della zona di produzione, anche se la tradizione abruzzese lo vuole a base di castagne e cannella.

Bocconotti:
Il bocconotto è un fiore all’occhiello della tradizione abruzzese, diffuso nelle varie province, il paese di Castel Frentano vanta però di avere la ricetta originale. La sua origine è incerta ma si fa riferimento alla diffusione del cacao in Europa agli inizi dell’ottocento. Dapprima un dolce rilegato a famiglie agiate, nei primi del novecento iniziò ad essere assaporato anche dalle classi più modeste. Oggi rappresenta un punto di riferimento per la tradizione dolciaria abruzzese. Si tratta di un biscotto di pasta frolla ripieno di una crema compatta di cioccolato fondente, mandorla e cannella, che crea un contrasto squisito tra il morbido della pasta e il sapore deciso dell’interno.

“Nevole”:
Dolce tipico della zona di Ortona dove, da secoli, viene preparato secondo la ricetta tradizionale. Si tratta di un dolce simile ad una cialda arrotolata a forma di cono, servita vuota o anche farcita; l’impasto è realizzato con farina, olio extravergine e mosto cotto. Le nevole vengono cotte con un apposito ferro formato da due placche che imprimono sulle cialde una decorazione.

“Ombelico di Venere o Celli pieni”:
Sono dei dolci tipici del periodo natalizio ma che oggi ritroviamo tutto l’anno nelle botteghe tipiche della regione. Gli ingredienti più gustosi sono le scorze d’arancia, le mandorle tostate e la marmellata di Montepulciano d’Abruzzo.

Parrozzo:
Il parrozzo è il dolce per eccellenza del Natale “made in Abruzzo”.
Panciuto dalla consistenza corposa e compatta, si contraddistingue per quel tipico sapore intenso e deciso, un perfetto connubio di mandorle e cioccolato con un sottile retrogusto agrumato.
La storia ci racconta delle sue origini legate alla società agricola, in quanto umile “pan rozzo” una pagnotta semisferica preparata dai contadini con la farina di mais e cotta nel forno a legna, poi nel 1920 arriva la felice intuizione di un pasticcere pescarese che lo rende “dolce”, rielaborando la ricetta senza stravolgerne le caratteristiche originali. Ispirato dai colori e dalle forme del “pan rozzo”, lasciando la forma intatta, D’Amico riproduce il giallo del granturco con le uova e aggiunge una copertura di finissimo cioccolato per rievocare quelle bruciacchiature proprie della cottura nel forno a legna.
E’ così che nasce il parrozzo, e il primo ad assaggiarlo e a tesserne le lodi è Gabriele D’Annunzio: “E’ tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce e che dovente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce”.

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